DIPENDENTE DELL’ANNO: INTERVISTA ALLA HR MANAGER FRANCESCA RAVASI



Da tre anni dirige il dipartimento Risorse Umane di Gruppo Tempocasa e, alla scorsa Riunione Nazionale Titolari, è stata premiata come migliore dipendente dell’anno dell’azienda.

Stiamo ovviamente parlando di Francesca Ravasi, Hr manager biancoverde dal 2019. Felice per il riconoscimento ottenuto, non ha nascosto la sua soddisfazione: «Sapevo che sarei stata tra i possibili candidati al premio, ma non ne avevo la certezza. Quando ho sentito il mio nome ho provato una grande emozione, al punto che sul palco non riuscivo a stare ferma un secondo. Ricevere questa onorificenza, perdipiù nell’anno in cui è stata istituita la prima premiazione Hr, è per me motivo di orgoglio. Voglio ringraziare anche tutti i ragazzi che lavorano nel mio dipartimento, perché sanno operare anche in maniera autonoma e mi permettono di dedicarmi con maggiore tranquillità al ruolo di Hr della sede».

Ma quali sono i segreti per ottenere questa targa? «Non ci sono segreti, ci vogliono costanza e impegno. Credo che il premio sia arrivato grazie al lavoro che ho svolto durante quest’anno: nella sede sono state inserite ben undici nuove figure a partire da gennaio 2021, mentre per quanto riguarda il mio dipartimento siamo arrivati a 22 Hr che danno costante supporto alle agenzie. Insomma, un grande contributo per la crescita del gruppo biancoverde», spiega.

Un riconoscimento importante, che però non frena gli obiettivi che Francesca Ravasi si è prefissata: «In primis mi piacerebbe dotare ogni ufficio della nostra rete di un Hr di riferimento, che lo seguisse costantemente. Attualmente ci occupiamo di 332 punti vendita, che sono soltanto il 64% del totale, ma entro l’apertura dei 700 punti vendita vorrei arrivare al 100%. In secondo luogo vorrei dare maggiore qualità al dipartimento.
Mi piacerebbe velocizzare e semplificare tutti i processi HR introducendo un gestionale che tenga conto di ogni aspetto a 360°, a partire dalla parte contrattuale, la più delicata sotto ogni aspetto. Non solo. Siccome la nostra azienda sta ragionando con mentalità multinazionale, il mio compito è di rivedere i benefit che possiamo dare ai nostri dipendenti, permettendogli di lavorare bene e dare il meglio».

La domanda sorge spontanea: come può fare un nuovo dipendente a ottenere questa targa? «Il motto aziendale parla da solo: “Pensa in grande”. Non bisogna limitarsi a fare il proprio compitino e fermarsi lì. È necessario portare idee e progetti, fornire spunti che possano portare a un miglioramento.
Le persone all’interno dell’azienda non sono numeri e questo deve essere ben chiaro. La rete è animata da una continua condivisione che si traduce in confronti e riunioni che sono fonti di aggregazione, crescita e condivisione. E sono altresì opportunità per lasciare il proprio segno».