Tra le novità e linee guida, addio al Superbonus e agevolazioni fiscali in dieci anni
L’iter è partito, la manovra dei bonus edilizi 2024 ha ufficialmente preso il via. Ad annunciarla è stato il Governo, con l’attuazione della delega fiscale. Per quanto cambiamenti e modifiche si alterneranno fino all’ultimo – ovvero fino alla proclamazione della Legge Bilancio 2024, che avverrà entro e non oltre il 31 dicembre 2023 – già si possono intravedere le linee guida e le novità clou che, con alte probabilità, passeranno dalla bozza attuale alla riforma finale.
Innanzitutto la riforma, una volta messa a punto e proclamata, dovrà avere una durata decennale. Solo così «potrà rispondere agli sfidanti obiettivi previsti per il settore residenziale», sostengono a Palazzo Chigi.
Entrando nel vivo della manovra con focus sulle riforme in materia edilizia, il 2024 dirà addio al Superbonus, perlomeno così come lo intendiamo ora. Nella bozza dei bonus edilizi è previsto lo stop, da gennaio 2024, ai due meccanismi di utilizzo delle agevolazioni fiscali. Si torna alla detrazione in dieci anni. Obiettivo? Completare la normalizzazione del Superbonus per riportare gli sconti fiscali dell’edilizia nei binari tradizionali, ovvero al 50 e al 65%.
Nella stessa direzione si muove la conferma strutturale della possibilità di usare le detrazioni in dieci anni, altra misura prevista dai bonus edilizi 2024. L’obiettivo, questa volta, è contenere il tratto regressivo dell’agevolazione, permettendone l’utilizzo anche a chi, non dichiarando redditi alti, spesso non ha disponibilità fiscale tale da assorbire lo sconto in quattro anni.
Per quanto riguarda i temi di rinnovamento ed efficientamento energetico del patrimonio immobiliare, la mission è portare avanti gli incentivi con strumenti, però, più efficaci rispetto a quelli messi in campo dal Superbonus. Quest’ultimo, nonostante i quasi 100 miliardi di costo registrato finora, ha interessato poco più del 3% degli immobili italiani. Numeri che si commentano da sé.
