lavandino cucina
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Com’è cambiata la casa dagli anni Cinquanta



Addio a ingressi e corridoi. Boom di open space e ambienti multitasking. Via libera ad arredi hi-tech ed elettrodomestici smart in bella vista 

Tre quarti di secolo di cambiamenti. Dagli anni Cinquanta a oggi la casa ha vissuto una vera e propria rivoluzione, seguendo e riflettendo l’evoluzione socio-economica del Paese. Vediamo insieme i passi clou di questo graduale, ma radicale, cambio di passo che dall’immobiliare abbraccia il sociale.

La casa negli anni Cinquanta

Nel secondo dopoguerra, con il boom economico e il grande slancio edilizio, case e appartamenti sono ampi e spaziosi, con planimetrie che vedono una netta distinzione tra zona giorno, zona notte e locali di servizio. 

Immancabile, l’ingresso. Introduce nella casa e accoglie gli ospiti, diventando così il luogo del saluto e della prima impressione, quindi il biglietto da visita della casa e del proprietario. Variano le sue dimensioni, ma resta il fatto che rappresenti un ambiente a sé, una sorta di terra di confine: segna lo spartiacque tra dentro e fuori, tra uscire e tornare a casa.

In genere, superato l’ingresso, trova spazio il living che, composto da sala da pranzo e salotto, rappresenta il cuore dell’abitazione. Seguono le camere, sempre spaziose, e l’eventuale studio. A corollario le stanze di servizio, alias cucina, bagni e ripostiglio. 

Tutti gli ambienti sono collegati da un intoccabile sistema di corridoi e disimpegni, spesso anche da anticamere e antibagni. La distribuzione dei locali rispecchia lo spirito del tempo: l’idea di avere uno spazio di rappresentanza nella zona giorno, di mantenere la privacy nella zona notte e di nascondere tutto ciò che ruota attorno alle mansioni domestiche, dal cucinare alle pulizie. 

La casa cambia negli anni Settanta-Ottanta

La planimetria tipica degli anni Cinquanta resta in Italia inalterata per vent’anni pieni, fino indicativamente a metà degli anni Settanta. Quando dagli States sbarca nel Belpaese la tendenza dei loft newyorkesi e delle case atelier di artisti e designer modello Brooklyn e Manhattan. 

Ex zone industriali diventano anche in Italia quartieri residenziali, con fabbricati e magazzini che si convertono in soluzioni abitative nuove, meno formali e più casual. Piacciono e cambiano la visione della casa. Adesso ci si apre al concetto di open space e si dà il benvenuto a planimetrie più fluide e ambienti multitasking. Divisioni nette, pareti, ingressi e corridoi via via scompaiono. Nascono gli angoli cottura e le cucine a vista, che entrano nel living insieme alla sala da pranzo. Si forma un unico grande locale attorno a cui ruota la vita casalinga.  

La casa nel Terzo Millennio

Con l’avvento del Terzo Millennio procede la tendenza delle decadi precedenti, ovvero la visione di una casa fluida, aperta. Entrano in  gioco, però, due nuovi trend. Il primo riguarda le dimensioni, il secondo l’arredo.

Per quanto riguarda le dimensioni, diventano più contenute e meglio sfruttate. Si cerca di tirare fuori il massimo da ogni metro quadrato, anche  centimetro quadrato, giocando su sapienti tocchi architettonici. Ecco che pareti attrezzate, librerie su misura, ripostigli, sottotetti, sottoscale, incavi e rientranze vengono allestiti a regola d’arte e diventano funzionali. Non solo. Bagni ciechi prima neanche contemplati ora sono normali. 

Per quanto riguarda l’arredo, innovazione e tecnologia entrano in casa, sotto forma di elettrodomestici e complementi smart. Adesso si possono mettere in bella vista. Anzi, si devono mettere in bella vista: danno un tocco hi-tech alla casa. Vale non solo per il televisore, sempre preferito in taglie extra large, ma anche per il frigorifero e per la scopa elettrica. 

camera da letto