L’Eurirs continua a salire e il tasso variabile inizia ad avere la meglio sul fisso.
Se volessimo riassumere il mercato dei mutui in questo primo semestre 2022, sono questi i due indicatori per eccellenza di cosa sta accadendo nel mondo della mediazione creditizia.
Dopo un lungo periodo caratterizzato da tassi ai minimi storici, l’indice dei mutui a tasso fisso (l’Eurirs, appunto) è cresciuto del 1,5% da gennaio a fine giugno. All’atto pratico, questo incremento – legato all’impennata dell’inflazione e al conflitto russo-ucraino – si traduce nel pagamento di una rata mensile più alta. Di quanto? Di circa 100-200 euro in più rispetto al semestre precedente.
Al contrario, l’Euribor (l’indicatore per i mutui a tasso variabile) è ancora fermo a livelli negativi. La conseguenza è facilmente immaginabile: gli attuali mutuatari e gli aspiranti tali si stanno interrogando su quale sia, ora come ora, il tasso più conveniente. E se fino a pochi mesi fa a vincere era il fisso, già dalla primavera il variabile ha preso il sopravvento. Così, sul mercato stanno tornando ad affacciarsi una serie di soluzioni che permettono di tutelarsi rispetto a ulteriori rialzi. Nello specifico, si tratta di prodotti cosiddetti misti e composti, che partono da un tasso variabile riconvertibile in fisso, o viceversa, con la possibilità di fare il passaggio dopo tre, cinque o dieci anni. Parallelamente, sono molto richiesti anche i mutui con Cap. Cosa significa? Nel caso di aumento dei tassi, non può comunque essere superata una determinata soglia contrattualizzata in fase di stipula. Infine, tra i prodotti preferiti c’è pure la rata protetta o rata costante: a fronte di un importo mensile sempre uguale, cambia la durata del mutuo in base alle oscillazioni di mercato del variabile.
Di fronte a un quadro macro economico sempre più incerto, e al trend creditizio che abbiamo appena illustrato, sono in aumento le persone che fanno più fatica ad accedere al credito per l’acquisto di una casa. Però c’è chi, allo stesso tempo, non ci rinuncia. In questo caso, di fronte a un paniere di prodotti sempre più ampio e complesso, si rivela fondamentale il supporto dato dai consulenti del credito come quelli di Più Mutui Casa, la società di mediazione creditizia di Gruppo Tempocasa.
Quest’ultima, nonostante l’attuale scenario, ha chiuso il primo semestre 2022 con numeri più che positivi. Il primo è l’aumento dell’erogato, pari al 13,5% in più rispetto allo stesso periodo del 2021. «Abbiamo registrato un transato di 410 milioni di euro, ossia 50 milioni di euro in più dei primi sei mesi dello scorso anno – il 2021 si era chiuso con 750 milioni di euro di erogati, ndr – Un risultato estremamente positivo, in linea con lo sviluppo che avevamo programmato e che abbiamo messo in atto anche grazie all’inserimento di nuovi consulenti», commenta il presidente Carlo Chidini.
Quanto alle previsioni per il secondo semestre, i vertici di Più Mutui Casa restano ottimisti, sebbene ci siano tante variabili che non permettono di fare troppi pronostici: «Ci piacerebbe mantenere questo trend positivo, ma dobbiamo essere realistici: oggi accendere un mutuo costa di più. A chi sta pensando di comprare casa, consiglio di velocizzare l’acquisto e sottoscrivere un finanziamento il prima possibile. A settembre è previsto un altro incremento di circa lo 0,25% sull’Eurirs, che avrà sicuramente un impatto anche sull’Euribor», conclude.
